Decontribuzione sud: in arrivo la proroga

La Commissione Europea ha deciso di approvare per ulteriori 6 mesi il Temporary Framework Ucraina, fino al 30 giugno 2024 (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comunicato 22 novembre 2023).

La proroga di ulteriori 6 mesi del Temporary Framework Ucraina, fino al 30 giugno 2024, è stata decisa dalla Commissione Europea. La notizia è stata comunicata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali che riporta anche il commento del Ministro Marina Calderone per cui la scelta della Commissione “apre a una procedura più rapida e semplificata per la richiesta del Ministero all’UE di autorizzare l’estensione della durata dell’esonero contributivo per sostenere le imprese dell’Italia Meridionale”.

L’esonero contributivo in questione, conosciuto come “Decontribuzione Sud“, introdotto dalla Legge n. 178/2020 (Legge di Bilancio 2021), pur prevista fino al 2029 infatti necessita di apposita autorizzazione della Commissione Europea per la sua applicazione e fruizione in quanto aiuto di Stato.

A oggi la fruizione dell’agevolazione è stata autorizzata dalla Commissione europea fino al 31 dicembre 2023.

Il Bonus Sud prevede, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente, un esonero contributivo massimo del 30% in favore dei datori di lavoro privati con sede in una delle Regioni del Mezzogiorno.

 

 

CCNL Telecomunicazioni: presentata la piattaforma rivendicativa

I Sindacati chiedono aumenti salariali, Elemento di garanzia retributiva, stabilizzazioni, welfare e assistenza sanitaria integrativa 

Le Sigle sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno presentato la Piattaforma rivendicativa. In linea con gli Accordi Interconfederali hanno avviato la fase di rinnovo del CCNL che riguarda le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti da imprese che erogano sevizi di telecomunicazione. Alla luce di quanto accaduto negli ultimi anni, dalla pandemia all’introduzione dello smart working, passando per la necessità di implementare nuove infrastrutture di rete, anche alla luce dei fondi messi a disposizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, i Sindacati avanzano alcune rivendicazioni.
Tra queste si segna l’esigenza di potenziare i sistemi di digitalizzazione, e di fare dei passi in avanti sull’attuazione dei diritti sindacali per quel che riguarda i contesti più “remotizzati” o quanto meno “ibridi/misti”. E’ importante, aggiungono i sindacati, inserire nel prossimo contratto il sistema di certificazione delle attività di CRM-BPO, favorendo il processo di piena occupabilità. Per quanto riguarda la formazione va stabilita una quota minima garantita all’interno dell’orario di lavoro. 
 

Parte economica

Richiesta di aumenti retributivi coerenti con gli aumenti legati all’inflazione. La rivendicazione relativa all’aumento è fissata in 260,00 euro per il 5° livello. Per l’Elemento di garanzia retributiva, l’incremento rivendicativo è fissato in 300,00 euro; con la precisazione che l’EGR non assorbibile debba essere erogato anche in caso di Welfare/Fringe Benefit erogati. Per le aziende che non prevedono il Premio di Risultato, viene chiesto che venga erogato l’EGR anche in presenza di ammortizzatori sociali. Viene proposta la non assorbibilità degli aumenti contrattuali, valorizzazione ed estensione della contrattazione aziendale di secondo livello quale elemento di crescita economica, professionale e normativa. Politiche di welfare per migliorare la conciliazione tra vita e lavoro.

Parte normativa

Sul piano normativo occorre sperimentare nuove forme di organizzazione del lavoro in modo tale che vengano previste riduzioni dell’orario di lavoro a parità di salario. A tal proposito viene chiesto di introdurre, in via sperimentale, un pacchetto aggiuntivo di permessi retribuiti finalizzati al raggiungimento di accordi aziendali di riduzione dell’orario di lavoro. Inoltre, occorre trasformare il 5S in un effettivo livello di inquadramento; e disporre il passaggio dal 3° al 4° livello degli operatori di Customer Care in outsourcing per chi ha maturato almeno 36 mesi di anzianità sul 3° livello. Tra le disposizioni da inserire ci sono anche: estensione erga omnes della sanità integrativa contrattuale con costo interamente a carico dell’azienda ed obbligo di iscrizione per le aziende che non hanno fondi sanitari; introduzione del congedo mestruale; rafforzamento dei permessi di paternità. 

Modalità di comunicazione all’Agenzia delle entrate dei crediti d’imposta edilizi non utilizzabili

A decorrere dal 1 dicembre 2023 sarà possibile comunicare all’Agenzia delle entrate i crediti d’imposta non utilizzabili, derivanti dall’esercizio delle opzioni per lo sconto in fattura o cessione del credito (Agenzia delle entrate, provvedimento 23 novembre 2023, n. 410221).

Ai sensi dell’articolo 25, comma 1, del D.L. n. 104/2023 (Decreto Asset), se i crediti derivanti dall’esercizio delle opzioni per lo sconto in fattura o cessione del credito, risultino inutilizzabili per cause diverse dal decorso dei termini, l’ultimo cessionario è tenuto a comunicare tale circostanza all’Agenzia delle entrate.

 

Riguardo alle modalità per l’effettuazione della suddetta comunicazione, il nuovo provvedimento delle Entrate stabilisce che l’invio avvenga, a decorrere dal 1 dicembre 2023, tramite un apposito servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia, all’interno della “Piattaforma cessione crediti“, direttamente da parte dell’ultimo cessionario titolare dei crediti stessi.

Inoltre, tramite il medesimo servizio potranno essere consultati i dati delle comunicazioni accolte.

Per i crediti tracciabili il provvedimento prevede l’indicazione:

  • del protocollo telematico attribuito alla comunicazione di prima cessione del credito o sconto in fattura da cui sono derivati i crediti non utilizzabili;

  • di una o più rate annuali dei suddetti crediti.

La comunicazione è accolta se le rate dei crediti risultano ancora nella disponibilità del cessionario che ha effettuato la comunicazione stessa.

Per i crediti non tracciabili il cessionario deve comunicare:

  • gli estremi identificativi della rata annuale del credito derivante dalla comunicazione di prima cessione del credito o sconto in fattura.

La comunicazione è accolta se il cessionario dispone di credito residuo sufficiente per la tipologia di credito indicata e la relativa rata annuale.

 

In entrambi i casi, va indicata la data in cui l’ultimo cessionario è venuto a conoscenza dell’evento che ha determinato la non utilizzabilità del credito.

In caso di accoglimento, le comunicazioni sono immediatamente efficaci e i crediti a cui si riferiscono non risulteranno più a disposizione del cessionario che ha effettuato le comunicazioni stesse.

Congedo straordinario e permessi in favore di più richiedenti: i chiarimenti

Fornite le indicazioni per la gestione alla luce delle novità normative introdotte dal D.Lgs. n. 105/2022 (INPS, messaggio 22 novembre 2023, n. 4143).

Con il messaggio in commento, l’INPS ha fornito indicazioni relative alla gestione sia del congedo straordinario (articolo 42, comma 5, D.Lgs. n. 151/2001), sia dei permessi in favore di più richiedenti per assistere, nello stesso periodo, il medesimo soggetto con disabilità in situazione di gravità (articolo 33 della Legge n. 104/1992).

In effetti, il D.Lgs n. 105/2022, entrato in vigore dal 13 agosto 2022, ha introdotto novità normative in materia di permessi e di congedo straordinario e ha anche modificato l’articolo 33 della Legge n. 104/1992, eliminando il principio del “referente unico dell’assistenza” con riferimento alla fruizione dei permessi disciplinati dal comma 3 del medesimo articolo 33.

Riconoscimento dei benefici

In realtà, il D.Lgs. n. 105/2022 non ha modificato il comma 5-bis dell’articolo 42 del D.Lgs. n. 151/2001 in base al quale, a eccezione dei genitori, il congedo straordinario di cui al comma 5 e i permessi di cui all’articolo 33, comma 3 della Legge n. 104/1992, non possono essere riconosciuti a più di un lavoratore per l’assistenza alla stessa persona con disabilità grave. Ma la disposizione, tuttavia, va letta congiuntamente alla modifica apportata dal D.Lgs. n. 105/2022 all’articolo 33, comma 3 della Legge n. 104/1992, che, per i relativi permessi, ha eliminato il principio del “referente unico dell’assistenza”.

Pertanto, fermo restando che il congedo straordinario non può essere riconosciuto a più di un lavoratore per l’assistenza alla stessa persona con disabilità grave, è invece possibile autorizzare sia la fruizione del predetto congedo, sia la fruizione dei permessi di cui all’articolo 33 della Legge n. 104/1992 a più lavoratori per l’assistenza allo stesso soggetto con disabilità grave, alternativamente e purché non negli stessi giorni.

Di conseguenza, può essere accolta una domanda di congedo straordinario relativa a periodi per i quali risultino già rilasciate autorizzazioni per la fruizione di 3 giorni di permesso mensili di cui all’articolo 33, comma 3 della Legge n. 104/1992 o del prolungamento del congedo parentale (articolo 33, D.Lgs. n. 151/2001) o delle ore di permesso alternative al prolungamento (articolo 33, comma 2, Legge n. 104/1992 e articolo 42, comma 1, D.Lgs. n. 151/2001) per assistere la stessa persona disabile in situazione di gravità.

Allo stesso modo, per i mesi in cui risultino già autorizzati periodi di congedo straordinario, potranno essere autorizzate domande per fruire di 3 giorni di permesso mensile/prolungamento del congedo parentale oppure di ore di permesso alternative al prolungamento del congedo parentale presentate da altri referenti, per assistere la stessa persona disabile in situazione di gravità.

A seguito di questi chiarimenti, tra l’altro, le strutture territoriali dell’INPS dovranno riesaminare i provvedimenti già adottati e le istanze pervenute e non ancora definite relativamente ai rapporti non esauriti, intendendosi come tali quelle situazioni giuridiche per le quali non sia intervenuta sentenza passata in giudicato o prescrizione del diritto.

Ebinter Ragusa: stanziato il contributo per i lavoratori iscritti all’Ente

Il contributo messo a disposizione è di 50.000 euro 

L’Ente bilaterale del terziario di Ragusa ha disposto l’erogazione di sussidi di sostegno al reddito per le lavoratrici ed i lavoratori iscritti all’Ente. Trattasi di un contributo di 50.000 euro e la disposizione scaturisce da una decisione presa nel corso della riunione del consiglio direttivo. Nella fattispecie, i sussidi possono essere utilizzati per svariate cose, tra cui l’acquisto di lenti da vista per i figli dei dipendenti per un importo massimo di 150,00 euro; un contributo di 200,00 euro per spese odontoiatriche; un importo pari a 500,00 euro per nascita bebè; un contributo annuo di 200,00 euro da investire in attività sportive per i lavoratori e per i figli minorenni; 300,00 euro di buono libri, strumenti musicali e digitali; 500,00 euro per gli studenti universitari da spendere per la propria crescita culturale; massimo 500,00 da investire in corsi di formazione.
Inoltre, per le aziende che nel corso dell’anno 2023 hanno sostenuto spese per corsi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e legge sulla privacy è previsto un contributo per le spese sostenute pari a 1.000 euro, fino ad esaurimento delle risorse. La richiesta per accedere ai sussidi deve essere presentata entro e non oltre il 20 dicembre 2023, mediante gli appositi moduli.

CCNL Legno e Arredo – Piccola Industria: sottoscritta l’ipotesi di accordo



Definita la parte economica per il 2023: nuovi minimi e Una Tantum


Nei giorni scorsi Unital e Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo per il rinnovo della parte economica relativa all’anno 2023 e per l’avvio della trattativa per il rinnovo del CCNL della piccola e media industria del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento e per le industrie boschive e forestali, scaduto lo scorso febbraio.
Innanzitutto, è stato riconosciuto un aumento pari a 95,00 euro lordi al parametro 100 con decorrenza dal 1° dicembre 2023, riparametrata sugli altri livelli, come da tabella.
Le Parti, inoltre, si impegnano ad incontrarsi  per definire gli incrementi dei minimi contrattuali sulla base dell’indice IPCA dell’anno precedente:
– entro il mese di marzo 2024 per definire gli incrementi  con decorrenza dal 1° marzo 2024;
– entro il mese di gennaio 2025 per definire gli incrementi con decorrenza dal 1° gennaio 2025.
A copertura del periodo dal 1° marzo 2023 al 30 novembre 2023, viene erogata a tutti i lavoratori in forza alle date di erogazione una somma a titolo di Una Tantum uguale per tutti i livelli pari a 900,00 euro lordi:
– 450,00 euro lordi con la retribuzione di novembre 2023;
– 450,00 euro lordi con la retribuzione di aprile 2024.
Gli importi sono riproporzionati per i lavoratori assunti dal 1° marzo al 30 novembre 2023 sulla base dei mesi effettivamente lavorati e retribuiti (assunti fino al giorno 15 del mese rateo dovuto al 100%, assunti dal giorno 16 rateo non dovuto) e per i lavoratori part-time, sulla base dell’orario effettivo.








































































Categoria Parametro Aumenti dal 1°dicembre 2023 Minimi dal 1°dicembre 2023
AD3 210 199,50 euro 2.907,29 euro
AD2 195 185,25 euro 2.739,09 euro
AD1 180 171,00 euro 2.574,20 euro
AC4 165 156,75 euro 2.409,33 euro
AC3 155 147,25 euro 2.243,54 euro
AC2 155 147,25 euro 2.243,54 euro
AC1 142 134,90 euro 2.100,66 euro
AS3 155 147,25 euro 2.243,58 euro
AS2 140 133,00 euro 2.078,67 euro
AS1 134 127,30 euro 2.008,49 euro
AE3 126,5 120,18 euro 1.926,06 euro
AE2 119 113,05 euro 1.840,57 euro
AE1 100 95,00 euro 1.629,20 euro

Viene inoltre, prevista una quota per il servizio sindacale contrattuale pari a 35,00 euro per ogni lavoratore non iscritto alle OO.SS. stipulanti, da trattenere sulla retribuzione del mese di aprile 2024. 
Tale iniziativa deve essere  comunicata dalle aziende, mediante affissione nell’ultima settimana di gennaio 2024 e i lavoratori che non intendano versare la quota devono darne avviso per iscritto entro il 28 febbraio 2024.
La trattenuta non è applicabile nei confronti dei lavoratori non iscritti alle OO.SS.e assenti per qualsiasi motivo (malattia, infortunio, gravidanze e puerperio, aspettativa, cassa integrazione guadagni, ecc..) nel periodo intercorrente tra la comunicazione e il 30 aprile 2024.

Regime IVA applicabile alle cessioni di carburante in deposito fiscale

L’Agenzia delle entrate ha chiarito che la cessione dei prodotti all’interno di un deposito o da un deposito fiscale ad un altro, o verso un destinatario registrato esercente deposito commerciale, non deve essere assoggettata ad IVA (Agenzia delle entrate, risposta 21 novembre 2023, n. 465).

L’istante è una società stabilita in uno stato estero che opera nel settore della distribuzione all’ingrosso di carburanti solidi, liquidi e gassosi e prodotti derivati, senza una stabile organizzazione in Italia, ma che ha nominato un rappresentante fiscale.

Tale società intende acquistare e vendere benzina e gasolio destinati a essere utilizzati come carburanti per motori per uso autotrazione, realizzando cessioni a catena a quattro parti con vari soggetti.

Ciò premesso, la società chiede all’Agenzia delle entrate se gli acquisti e le cessioni che la stessa intende effettuar siano non soggetti ad IVA ai sensi dell’articolo 1, commi da 937 a 941, Legge n. 205/2017.

 

In risposta l’Agenzia ricorda che la Legge n. 205/2017 ha introdotto misure di contrasto all’evasione IVA in relazione all’immissione in consumo da un deposito fiscale o all’estrazione da deposito di destinatario registrato, di benzina o gasolio destinati ad essere utilizzati come carburanti per motori e per gli altri prodotti carburanti o combustibili individuati nel decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 13 febbraio 2018.

 

Secondo l’articolo 1 della suddetta Legge, infatti:

  • l’immissione in consumo dal deposito fiscale o l’estrazione dal deposito di un destinatario registrato è subordinata al versamento dell’IVA tramite modello F24, senza possibilità di compensazione;

  • il versamento deve essere effettuato dal soggetto per conto del quale il gestore dei predetti depositi procede ad immettere in consumo o ad estrarre i prodotti;

  • la base imponibile, che include l’ammontare dell’accisa, è costituita dal corrispettivo o valore relativo all’operazione di introduzione ovvero dal corrispettivo o valore relativo all’ultima cessione effettuata durante la loro custodia nel deposito ed è in ogni caso aumentata, se non già compreso, dell’importo relativo alle eventuali prestazioni di servizi delle quali i beni stessi abbiano formato oggetto durante la giacenza fino al momento dell’estrazione. 

Tanto premesso, l’Agenzia fornisce chiarimenti sulla disciplina del comma 939 dell’articolo 1, della Legge n. 205/2017, evidenziando che la sospensione dell’IVA per le cessioni di beni effettuate nel deposito fiscale rappresenta una misura eccezionale del regime IVA, funzionale a tutelare la ratio antifrode cui si ispira l’intera disciplina.

 

Per quanto concerne i beni custoditi nel deposito fiscale, la ratio legis è quella di allineare sostanzialmente l’esigibilità dell’IVA a quella dell’accisa.

Per quanto concerne, invece, i beni introdotti nel deposito del destinatario registrato, la norma intende allineare l’esigibilità IVA a quella dell’effettiva estrazione del prodotto da detto deposito.

 

Pertanto, con riferimento ai dubbi sollevati dall’istante, l’Agenzia afferma che, il trasferimento di carburanti per motori autotrazione da un deposito fiscale ad un altro deposito fiscale, in regime di accisa sospesa, rientra sempre nel regime di sospensione dall’IVA (di cui all’art. 1, comma 939, Legge n. 205/2017), a prescindere dalla circostanza che le cessioni in esame possano coinvolgere più di due parti, nonché dal fatto che, nell’ambito dell’operazione di cessione di carburanti, uno dei depositi fiscali coinvolto sia localizzato in uno Stato Membro differente.

Ebinter Foggia: erogati bonus per i dipendenti delle aziende aderenti all’Ente

Corrisposti contributi di 200,00 euro e di 150,00 euro a sostegno del reddito dei lavoratori

Per andare incontro alle difficoltà sopportate dai lavoratori dipendenti da aziende aderenti ad Ebinter Foggia (Ente Bilaterale per il Terziario della provincia di Foggia), e dovute dalla crisi economica e dall’aumento del costo del carburante, lo stesso eroga sino al prossimo 15 dicembre, dei contributi a sostegno del loro reddito nella misura di:
200,00 euro per l’acquisto di libri scolastici ed universitari a favore dei figli dei dipendenti delle suddette aziende;
150,00 euro di bonus carburante a favore dei lavoratori fuori sede.
L’Ente comunica altresì, che entrambi i contributi possono cumularsi tra loro e pertanto, la domanda di fruizione ed il conseguente fruire di uno di questi, non esclude l’utilizzo dell’altro.
Ciò a cui si auspica mediante l’intervento di misure welfare per i dipendenti di settore, è di sostenere ed alleviare le difficoltà in cui essi convergono, perché colpiti dalla crisi causata dai vari eventi storici che hanno coinvolto il nostro Paese.

CCNL Cooperative Sociali: continua il confronto tra le Parti Sociali

Tema centrale è stato il corretto inquadramento della figura dell’educatore

Nei giorni scorsi è proseguito, in modalità ristretta, il confronto tra le OO.SS. Fp-Cgil, Fp-Cisl, Fisascat-Cisl affiliata alla Fist-Cisl, Uil-Fpl, Uiltucs-Uil e le Centrali Cooperative finalizzato al rinnovo del CCNL applicabile ai lavoratori delle cooperative del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo.
Durante l’incontro precedente i temi discussi sono stati la disciplina dei contratti a termine, la quantificazione dei tempi di vestizione e svestizione, la revisione degli inquadramenti per alcune figure professionali e la modifica dell’articolato sull’obbligo di residenza in struttura (notti passive).
Per quanto riguarda, invece, l’ultimo confronto tema centrale è stato l’aggiornamento della declaratoria dei profili professionali, e nello specifico, il corretto inquadramento degli educatori nei servizi educativi.
A fine incontro, le Parti hanno ribadito la volontà di intensificare gli incontri, al fine di giungere quanto prima ad una preintesa.

CIPL Edilizia Mantova: definito l’EVR 2023



Stabiliti gli importi dell’Elemento variabile della retribuzione. A dicembre nuova erogazione 


L’Ance Mantova, insieme a Confartigianato Imprese, Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, entrambe di Mantova, Legacoop Lombardia, Confcooperative unione provinciale di Mantova, Unione provinciale artigianati, Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil hanno sottoscritto il verbale di accordo nel quale vengono fissati i criteri per la determinazione dell’Elemento variabile della retribuzione 2023 e la sua erogazione. Il riconoscimento dell’Evr viene determinato sulla base della valutazione di 4 parametri: monte salari denunciato alla Cassa edile di Mantova, numero dei lavoratori iscritti alla Cassa, ore lavorate denunciare alla Cassa e andamento della Cassa integrazione, tutte con un’incidenza ponderale del 25%.
L’andamento dei suddetti parametri per il triennio 2022/2021/2020 raffrontato cin il triennio 2021/2020/2019 ha dato esito positivo per tutti e 4 i parametri. Da verifica, infatti, l’erogazione dell’Evr per il periodo 1° gennaio 2023-31 dicembre 2023 è nella misura del 100% del valore massimo stabilito a livello territoriale del 4% dei minimi in vigore, aggiornati a marzo 2022 per il settore industria, e a maggio 2022 per il settore artigianato. A questo si aggiungono i risultati verificati in sede aziendale (100% dell’Evr nella misura stabilita a livello provinciale, qualora i due indicatori aziendali risultino entrambi positivi e del 65% qualora uno solo dei due indicatori aziendali sia positivo).
Pertanto il pagamento, iniziato già a ottobre 2023, prevede a dicembre 2023 l’erogazione, agli impiegati e agli operai del settore edile e del settore artigiano, dell’Evr relativo al mese di dicembre, unitamente a luglio, agosto e settembre 2023. A gennaio 2024, invece, l’Evr riguardante i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023.


Agli operai vengono corrisposti gli importi orari dell’Evr per tutte le ore ordinarie lavorate nell’anno soggetto della verifica con i dati a consuntivo, per un massimo di 173 ore per singolo mese, per quanti sono i mesi di servizio prestati presso l’impresa. Agli impiegati vengono corrisposti importi mensili dell’Evr per tutti i mesi lavorati presso l’impresa nell’anno sottoposto ad analisi con i dati a consuntivo e per quanti sono i mesi di servizio prestato presso l’impresa. Per le imprese, invece, con soli impiegati, viene stabilito che il parametro a livello aziendale è rappresentato dalle ore lavorate. Di seguito gli importi riportati in tabella per i dipendenti del settore Edilizia Industria.


Evr Operai – Edilizia Industria
































Qualifica Paga base 1° marzo 2022 EVR 4% EVR 100% EVR 65%
Operaio VI 7,67 0,31 0,31 0,20
Operaio III 7,12 0,28 0,28 0,19
Operaio II 6,41 0,26 0,26 0,17
Operaio I 5,48 0,22 0,22 0,14

Evr Impiegati – Edilizia Industria


















































Qualifica Paga base 1° marzo 2022 ERV 4% EVR 100% EVR 65%
1° Categoria Superiori e Quadri 1.894,71 75,79 75,79 49,26
1° Categoria  1.705,23 68,21 68,21 44,34
2° Categoria 1.421,02 56,84 56,84 36,95
Assistente tecnico 1.326,31 53,05 53,05 34,48
3° Categoria  1.231,56 49,26 49,26 32,02
4° Categoria 1.108,41 44,34 44,34 28,82
4° Categoria (1° impiegati) 947,36 37,89 37,89 24,63

Evr Operai – Edilizia Artigianato
































Qualifica Paga base 1° maggio 2022 EVR 4% EVR 100% EVR 65%
Operaio VI 7,66 0,31 0,31 0,20
Operaio III 7,12 0,28 0,28 0,19
Operaio II 6,40 0,26 0,26 0,17
Operaio I 5,48 0,22 0,22 0,14

Evr Impiegati – Edilizia Artigianato


















































Qualifica Paga base 1° maggio 2022 EVR 4% EVR 100% EVR 65%
7 1.911,46 75,79 75,79 49,26
6 1.705,08 68,21 68,21 44,34
5 1.421,04 56,84 56,84 36,95
4 1.325,38 53,05 53,05 34,48
3 1.231,72 49,26  49,26 32,02
2 1.107,65 44,34 44,34 28,82
1 947,3 37,89 37,89  24,63