CCNL Concerie-Industria: varata la piattaforma contrattuale

Aggiornamento della parte economica e normativa contrattuale

Nei giorni scorsi a Roma, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, hanno varato la piattaforma per il rinnovo del CCNL applicato ai dipendenti di Aziende del settore della Concia. Il contratto con vigenza triennale dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2026, presente le novità di seguito riportate.
Parte Economica
Previsto un aumento salariale di euro 260,00 (Livello E2).
Relativamente al welfare contrattuale, si richiede l’aumento del contributo a carico delle Aziende destinato a Sanimoda pari ad euro 15,00 oltre ad ulteriore contributo di 2,00 euro per ogni lavoratore, con lo scopo di attivare un’assicurazione contro la non autosufficienza.
Per quel che riguarda invece Previmoda, il Fondo Previdenziale Complementare, si demanda l’incremento al 2,5% (+0,5%) sul trattamento economico annuale, sempre a carico delle Imprese.
Parte normativa
La parte normativa viene articolata su numerose tematiche quali: relazioni industriali con la lotta al dumping contrattuale, all’impegno sulla legalità, sulla tematica degli appalti, della costituzione di un Ente Bilaterale di settore che tenga conto delle specificità dell’ambito, sulla partecipazione dei lavoratori, definendo le specifiche linee guida, lo sviluppo sostenibile, con l’aggiornamento del protocollo.
Altri punti presi in considerazione riguardano: gli inquadramenti, con il riconoscimento del valore della polivalenza e della polifunzionalità e tutta la parte della contrattazione di secondo livello, nonché le stabilizzazioni; il mercato del lavoro per la lotta contro la precarietà e per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
Trattato altresì è il lavoro svolto a tempo parziale volontario, nonché la realizzazione delle linee guida sul lavoro agile.
Definiti anche i diritti individuali, quindi la richiesta di permessi ad hoc per patologie invalidanti legate al ciclo mestruale, i temi della violenza di genere, il miglioramento della malattia, congedi parentali, formazione specifica per i migranti e complessiva sul diritto allo studio individuale, agli accomodamenti ragionevoli, soprattutto per i lavoratori fragili e infine l’ambito della sicurezza e dell’ambiente, a partire dal recepimento del Patto della fabbrica legato all’agibilità per gli Rlssa.
La piattaforma contrattuale verrà inviata all’Unione Nazionale Industria Conciaria (UNIC, associazione datoriale di settore aderente a Confindustria), per iniziare il prima possibile le trattative per il rinnovo.

Sospensione versamenti contributivi e adempimenti per i territori alluvionati, indicazioni dall’INPS



In relazione ai datori di lavoro e ai lavoratori che operano nei territori colpiti dagli eventi alluvionali di maggio 2023, l’INPS fornisce istruzioni operative sulla sospensione dei versamenti e degli adempimenti contributivi e sulla loro ripresa (INPS, circolare 20 luglio 2023, n. 67).


Si tratta, come ormai noto, di uno degli interventi predisposti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023.


 


Infatti, il Decreto Alluvioni (D.L. n. 61/2023), all’articolo 1, comma 2, ha previsto, per i soggetti che, alla data del 1° maggio 2023, avevano la residenza ovvero la sede legale o la sede operativa nei territori colpiti dagli eventi meteorologici, la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, in scadenza dalla data del 1° maggio 2023 al 31 agosto 2023.


 


I soggetti destinatari della sospensione in esame, in particolare, sono i datori di lavoro privati (compresi i datori di lavoro domestico e quelli con natura giuridica privata con dipendenti iscritti alla Gestione pubblica); i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e agricoli); i committenti e i liberi professionisti obbligati all’iscrizione alla Gestione separata.


I datori di lavoro privati con dipendenti e i committenti possono usufruire della misura in argomento soltanto in relazione ai lavoratori che operino nelle sedi ubicate nei territori in questione e, nelle eventuali situazioni di datori di lavoro autorizzati all’accentramento degli adempimenti contributivi, la sospensione in commento riguarda esclusivamente i contributi riferiti alle unità produttive, cantieri e/o filiali ubicati nei medesimi territori.


 


Sono ricompresi nella sospensione anche: i versamenti, in scadenza nel riferito periodo, relativi alle note di rettifica scadute, ai piani di rateazione dei debiti contributivi in fase amministrativa concessi dall’Istituto e agli atti di accertamento da vigilanza documentale; il versamento della prima rata in caso di domanda di rateazione per la quale il relativo pagamento ricada nel predetto periodo di sospensione; le quote di TFR da versare al Fondo di Tesoreria, trattandosi di contribuzione previdenziale equiparata, ai fini dell’accertamento e della riscossione, a quella obbligatoria dovuta a carico del datore di lavoro. La sospensione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali comprende anche quelli relativi alla quota a carico dei lavoratori, fermo restando l’obbligo di versamento all’Istituto, in un’unica soluzione, senza applicazione di sanzioni e interessi, entro la data di ripresa dei versamenti.


 


L’INPS, con la circolare in oggetto, fornisce le relative indicazioni, nonché le istruzioni operative e contabili concernenti le diverse Gestioni previdenziali interessate, ricordando che non sono rimborsati i contributi previdenziali e assistenziali e i premi per l’assicurazione obbligatoria già versati.


 


Datori di lavoro con dipendenti


 


Per i suddetti datori di lavoro, nel caso in cui l’evento interessi l’intero comune, l’INPS provvederà centralmente all’attribuzione del codice di autorizzazione “9B”, che assume il nuovo significato di “Azienda interessata alla sospensione dei contributi a causa dell’evento alluvionale di cui al D.L. 61/2023”.


 


Nell’ipotesi di datore di lavoro avente sedi operative in comuni colpiti dall’evento eccezionale solo in limitate zone, dovrà essere lo stesso a richiedere alla struttura territoriale competente l’attribuzione del codice di autorizzazione “9B”, indicando l’unità operativa per la quale si chiede la sospensione dei versamenti.


 


Vengono poi date le istruzioni per la corretta compilazione del flusso UniEmens, specificando che per i periodi di paga relativi alle mensilità con competenza da aprile 2023 a luglio 2023, i datori di lavoro di cui si tratta inseriranno nell’elemento <DenunciaAziendale>, <AltrePartiteACredito>, <CausaleACredito> il codice di nuova istituzione “N981”, avente il significato di “Sospensione contributiva causa dell’evento alluvionale di cui al D.L. 61/2023” e le relative <SommeACredito> (che rappresenta l’importo dei contributi sospesi che non può eccedere l’ammontare dei contributi dovuti al netto delle quote associative).


 


Relativamente ai datori di lavoro del settore marittimo contraddistinti dai C.S.C 1.15.02 senza codice autorizzativo (c.a.) 2N o 2S; 1.20.01; 2.01.01 con c.a. 6Z, i periodi di paga oggetto di sospensione sono quelli riferiti alle competenze da febbraio 2023 a maggio 2023.


 


Il risultato dei <DatiQuadratura>, <TotaleADebito> e <TotaleACredito> potrà dare luogo a un credito in favore dell’INPS da versare con le consuete modalità (ossia il modello “F24”), ovvero, a un credito a favore del datore di lavoro o un saldo a zero.


 


I datori di lavoro che abbiano già provveduto all’invio dei flussi di competenza aprile 2023 (e per i datori di lavoro del settore marittimo febbraio 2023) senza avere effettuato il relativo versamento (totale o parziale) dovranno inoltrare, nel caso in cui intendano avvalersi della sospensiva, entro e non oltre il 20 novembre 2023, un flusso di variazione della sola denuncia aziendale con l’esposizione del codice sopra indicato e del relativo importo.


 


La ripresa dei versamenti dei contributi sospesi avverrà entro il 20 novembre 2023 in unica soluzione, senza applicazione di sanzioni e interessi, utilizzando il modello “F24” nel modo riportato nella sottostante tabella.


 















Codice Sede Causale contributo Matricola INPS/Codice INPS/Filiale Azienda Periodo dal Periodo al Importi a debito versati
  DSOS  PPNNNNNNCCN981 mm/aaaa  mm/aaaa  

Committenti


 


I soggetti destinatari della sospensione contributiva che hanno instaurato rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e figure similari e che nel periodo di competenza da aprile 2023 a luglio 2023 erogano compensi sui quali è dovuto il contributo previdenziale obbligatorio alla Gestione separata, dovranno riportare, nell’elemento <CodCalamita> di <Collaboratore>, il valore “40”, avente il nuovo significato di “Sospensione contributiva evento alluvionale di cui al Decreto-Legge n. 61/2023. Validità dal 1° maggio 2023 al 31 agosto 2023”.


 


I committenti che abbiano già provveduto all’invio del flusso UniEmens relativo ai mesi di competenza in esame, senza avere indicato il codice calamità relativo alla sospensione così come previsto nella circolare, provvederanno entro il 20 novembre 2023 alla relativa modifica dei flussi telematici (si ricorda che essendo un campo “non chiave” è sufficiente l’invio di una nuova denuncia senza effettuare l’eliminazione).


 


I versamenti devono essere effettuati entro il 20 novembre 2023 compilando per ogni periodo mensile interessato sospeso la “Sezione INPS” del modello “F24” nel seguente modo:


 















Codice Sede Causale contributo Matricola INPS/Codice INPS/Filiale Azienda Periodo dal Periodo al Importi a debito versati
  CXX/C10   mm/aaaa mm/aaaa  

Indicazioni INPS sull’integrazione salariale con causale “eventi meteo”

Nei casi in cui la temperatura esterna sia più alta di 35° centigradi o venga comunque percepita in misura superiore a quella reale, il datore di lavoro può ricorrere al trattamento di integrazione salariale con la causale “eventi meteo” (INPS, messaggio 20 luglio 2023, n. 2729).

L’INPS rende note alcune indicazioni allorquando, in considerazione dell’eccezionale ondata di calore che sta interessando tutto il territorio nazionale e dell’incidenza che tali condizioni climatiche possono determinare sulle attività lavorative, i datori di lavoro decidano di sospendere o ridurre le stesse chiedendo di accedere al trattamento di integrazione salariale con la causale “eventi meteo”.

 

Si ricorda che tale causale è invocabile se le temperature risultino superiori a 35° centigradi, fermo restando che anche temperature inferiori a 35° centigradi possono determinare l’accoglimento della domanda di accesso al trattamento ordinario qualora entri in considerazione la valutazione della temperatura c.d. “percepita”, che è più elevata di quella reale.

 

Pertanto, la valutazione della temperatura rilevata nei bollettini meteo deve tenere conto anche del grado di umidità, atteso che, in base alla combinazione dei due valori (temperatura e tasso di umidità), è possibile ritenere che la temperatura percepita sia maggiore di quella effettivamente rilevata.

 

L’istituto pone poi l’attenzione sul fatto che, oltre all’umidità, anche la particolare tipologia di attività svolta e le condizioni nelle quali si trovano a operare i lavoratori incidono concretamente sulla percezione della temperatura, come nei casi in cui le attività sono svolte in luoghi non proteggibili dal sole o comportano l’utilizzo di materiali ovvero in presenza di lavorazioni che non sopportano il forte calore.

 

La medesima considerazione deve essere svolta anche con riferimento alle lavorazioni al chiuso, allorché le stesse non possano beneficiare di sistemi di ventilazione o raffreddamento per circostanze imprevedibili e non imputabili al datore di lavoro, nonché nell’ambito del lavoro svolto in agricoltura, secondo la disciplina in materia di Cassa integrazione speciale per gli operai e impiegati a tempo indeterminato dipendenti da imprese agricole (CISOA). 

 

Il trattamento di integrazione salariale è riconoscibile in tutti i casi in cui il datore di lavoro, su indicazione del responsabile della sicurezza dell’azienda, disponga la sospensione/riduzione delle attività in quanto sussistono rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, purché le cause che hanno determinato detta sospensione/riduzione non siano imputabili al medesimo datore di lavoro o ai lavoratori.

 

Conseguentemente, è possibile valutare positivamente la richiesta di ricorso al trattamento di integrazione salariale anche laddove il responsabile della sicurezza ravvisi rischi o pericoli per la salute e la sicurezza dei lavoratori legati alle temperature eccessive rilevate sul luogo di lavoro.

 

Infine, nel messaggio in commento, l’istituto ribadisce che possono ricorrere all’ammortizzatore sociale per “eventi meteo” anche i datori di lavoro tutelati dal Fondo di integrazione salariale (FIS) e dei Fondi di solidarietà bilaterali ex artt. 26 e 40 del D.Lgs. n. 148/2015, sempre in considerazione sia della tipologia di attività lavorativa espletata, sia delle concrete modalità di svolgimento della stessa. 

 

CIPL Edilizia Industria – Palermo: definito EVR



Definito l’Elemento Variabile della Retribuzione per il personale del Comparto Edilizia-Industria di Palermo


Nel corso della riunione tenutasi l’8 giugno scorso, le Parti Sociali, Ance Palermo, Feneal-Uil Tirrenica-Messina-Palermo, Filca-Cisl Palermo-Trapani, Fillea-Cgil Palermo e Cassa Edile, hanno definito l’Elemento Variabile della Retribuzione relativo al Contratto Integrativo Provinciale 2019-2022, previa verifica degli indicatori territoriali che riguardano l’andamento congiunturale del Settore e dei risultati raggiunti in termini di produttività, qualità e competitività nel territorio. Suddetto parametri sono:
– incidenza percentuale dell’EVR: 4% dei minimi attualmente in vigore;
– quarto indicatore che indica il rapporto tra le ore di C.I.G. e le ore denunciate in Cassa Edile;
– incidenza ponderale 25%.
Ritenuti i parametri positivi (numero dei lavoratori iscritti in Cassa Edile; monte salari e ore denunciate in Cassa Edile; rapporto tra le ore di C.I.G. e quelle denunciate in Cassa Edile), le Parti hanno deliberato che, a decorrere dal 1° marzo 2023, l’incidenza dell’EVR viene determinata nella misura del 4% dei minimi in vigore, come indicato nelle tabelle riportate di seguito.



































EVR OPERAI 
  Operaio Specializzato Operaio Qualificato Operaio Comune  Disc. senza alloggio  Disc. con alloggio 
Operai  4° livello  3° livello  2° livello 1° livello    
Paga base oraria (01.03.2022) 7,67 7,12 6,41 5,48 4,93 4,38
Aumento orario  0,31 0,28 0,26 0,22 0,20 0,18






























EVR IMPIEGATI 
Impiegati  7° livello 6° livello 5° livello 4° livello 3° livello 2° livello 1° livello
Stipendio (01.03.2022) 1.894,71 1.705,23 1.421,02 1.326,31 1.231,56 1.108,41 947,36
EVR 75,79 68,21 56,84 53,05 49,26 44,34 37,89

Taglio cuneo fiscale dipendenti pubblici: aumenti in busta paga da agosto

Definite le modalità di pagamento ai dipendenti pubblici degli aumenti in busta paga derivanti dall’innalzamento del taglio del cuneo fiscale previsto dal D.L. Lavoro per il periodo compreso tra luglio e dicembre 2023 (Ministero dell’economia e delle finanze, comunicato 20 luglio 2023, n. 120).

Il D.L. n. 48/2023 (c.d. Decreto Lavoro) convertito in Legge il 3 luglio 2023 ha previsto, per il periodo compreso tra luglio e dicembre 2023, l’innalzamento del taglio del cuneo fiscale:

  • fino al 6% per le retribuzioni mensili lorde dei dipendente inferiori a 2.692 euro;

  • fino al 7% per le retribuzioni mensili lorde dei dipendenti inferiori a 1.923 euro.

Riguardo alle modalità di pagamento ai dipendenti pubblici, il MEF ha comunicato che la decontribuzione verrà corrisposta tramite NoiPa sul cedolino del mese successivo rispetto a quello in cui viene riconosciuto il beneficio.

Pertanto, il pagamento riferito alla mensilità di luglio verrà erogato con il cedolino di agosto 2023.

 

Tale meccanismo sarà applicato anche per i mesi successivi, fino alla mensilità di dicembre 2023 che sarà erogata a gennaio 2024.

 

A beneficiare del taglio del cuneo fiscale del 6% saranno circa 860.000  dipendenti pubblici, mentre la platea interessata alla misura del 7% sarà di circa 335.000 dipendenti.

 

 

CCNL Sanità-Personale non medico: sottoscritta l’ipotesi di accordo per la sezione ricercatori

Novità per i ricercatori sanitari del Comparto Sanità

L’ipotesi siglata nei giorni scorsi presso l’Aran, relativa al Personale del comparto Sanità – Sezione ricerca sanitaria ed attività che supportano la ricerca sanitaria del triennio 2019-2021, include più di duemila professionalità impegnate ogni giorno in tale campo, a cui si necessita dare una certezza e valorizzazione professionale. Difatti tale settore viene considerato quasi di nicchia, nonché molto importante non solo per la sua valenza in ambito scientifico, ma anche in ambito sociale ed economico per il nostro Paese.
La sottoscrizione dell’ipotesi costituisce un risultato importante poiché consente agli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico e agli Istituti zooprofilattici sperimentali, di continuare l’attuazione della riforma già prevista dalla Legge di Bilancio per il 2018, e dall’altro di avviare il percorso attuativo del D.Lgs n. 200/2022 che prevede una riduzione dei tempi per l’inquadramento del personale a tempo indeterminato nei ruoli del SSN secondo le modalità predefinite nello stesso decreto.
Sono stati mantenuti i precedenti profili professionali di ricercatore sanitario e di collaboratore professionale di ricerca sanitaria, ed altresì introdotti istituti contrattuali come gli incarichi, il collaboratore professionale di ricerca sanitaria ed i differenziali economici di professionalità. Ed inoltre, sono stati adottati alcuni aspetti del rapporto di lavoro del personale quali ad esempio la tipologia e la costituzione del rapporto di lavoro, l’orario di lavoro e la valutazione.
Da ultimo, per quel che riguarda il trattamento economico sono state definite per entrambi profili, specifici percorsi di carriera attraverso l’istituto degli incarichi che dà maggior responsabilità al personale nella ricerca, gestione, supervisione e governo di tutti gli aspetti della ricerca stessa, comprendendo gli aspetti economico-finanziari. Per il collaboratore professionale di ricerca sanitaria, le fasce economiche sono mantenute a titolo di differenziale economico di professionalità.
Ed infine, è stata introdotta un’ulteriore innovazione che prevede un limite finanziario per l’erogazione di istituti economici.

 

Ebap Puglia: stanziato il contributo educativo 

Fino al 31 dicembre è possibile inoltrare la domanda e richiedere il contributo di 300,00 euro 

L’Ebap Puglia ha stabilito un contributo educativo in favore dei figli dei dipendenti delle imprese pugliesi che risultano in regola con i versamenti ad Ebap-Fsba da almeno 18 mesi precedenti all’inoltro della domanda. Oltre a questo, altro requisito importante è che i dipendenti abbiano almeno un figlio, entro il limite dei 18 anni di età, iscritto nell’anno scolastico corrente a:
– asilo nido;
– scuola dell’infanzia;
– scuola primaria e scuola secondaria di primo e secondo grado statali. 
Il contributo è pari a 300,00 euro per ciascun figlio e possono presentare domanda i dipendenti che hanno un Isee, riferito all’intero nucleo familiare, non superiore a 30.000,00 euro. Le domande possono essere inoltrare fino al 31 dicembre 2023, accedendo al sito dell’Ente Bilaterale Artigianato Pugliese. Alla richiesta vanno allegati una serie di documenti, quali:
– certificato di regolare frequenza scolastica;
– stato di famiglia in esenzione da bollo o in autocertificazione, insieme alla fotocopia di un documento di riconoscimento del richiedente e del codice fiscale dei figli;
– dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;
– attestazione Isee in corso di validità alla data di presentazione della domanda;
– fotocopia del documento di riconoscimento del dichiarante. 
Entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta, viene erogato il contributo. 

Proroga integrazione salariale straordinaria e mobilità in deroga: istruzioni INPS

In virtù della proroga dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria e di mobilità in deroga per le imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa, l’INPS fornisce alcune istruzioni contabili (INPS, messaggio 19 luglio 2023, n. 2721).

La Legge di bilancio 2023 (Legge n. 197/2022, art. 1, co. 325) ha stanziato ulteriori risorse per un importo pari a 70 milioni di euro per l’anno 2023, a valere sul Fondo sociale per occupazione e formazione, da ripartire tra le Regioni per le finalità di completamento dei piani di recupero occupazionale di cui all’articolo 44, comma 11-bis del D.Lgs. n. 148/2015, nonché per quelle dell’articolo 53-ter del D.L. n. 50/2017, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 96/2017.

 

Si tratta, come ben noto, rispettivamente, dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria e di mobilità in deroga per le imprese e i lavoratori che operano in un’area di crisi industriale complessa per i quali la norma contenuta nell’articolo 1, comma 325, della Legge n. 197/2022 ha previsto la proroga per l’anno 2023.

 

Nello specifico, si ricorda che la normativa in materia di trattamenti di mobilità prevede che a ogni singolo lavoratore può essere concesso un periodo massimo di 12 mesi di mobilità in deroga, purché risulti beneficiario di un trattamento di mobilità ordinaria o in deroga, a condizione che ai medesimi lavoratori siano contestualmente applicate le misure di politica attiva individuate in un apposito piano regionale da comunicare all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

 

Pertanto, dal suddetto quadro normativo emerge che a un lavoratore già beneficiario di un trattamento di mobilità in deroga/ordinaria, possano essere concessi ulteriori 12 mesi, fermo restando il requisito della continuità.

 

Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ha emanato il decreto n. 3/2023 con il quale ha ripartito, tra le Regioni interessate, le suddette risorse finanziarie pari, come detto, a 70 milioni di euro per il 2023.

 

La Regione destinataria di un maggior importo risulta essere il Lazio (con 19.207.318,82 euro) mentre, minori sono le risorse messe a disposizione di Abruzzo e Umbria (2.239.197,75 euro).

 

L’INPS comunica che, per la rilevazione contabile degli oneri relativi ai trattamenti di integrazione salariale straordinaria, nonché ai trattamenti di mobilità in deroga, si farà riferimento ai conti GAU30210-GAU30280, GAU30165-GAU30265, istituiti con il messaggio n. 1873/2017, e al conto GAU30275, istituito con la circolare n. 159/2017, che verranno aggiornati con la normativa in argomento.

 

Infine, si riporta, in allegato al messaggio in oggetto, la variazione intervenuta al piano dei conti.

Ebav Veneto: contributo per rinnovo “patente CQC” per titolari, soci e collaboratori

Entro il 31 luglio sarà possibile richiedere il contributo per i costi sostenuti dalle aziende del settore Trasporto Merci per rinnovo “patente CQC” per titolari, soci e collaboratori

Per le aziende del Settore Trasporto merci è possibile richiedere, entro il 31 luglio, un contributo pari al 50% per i costi sostenuti per rinnovo “patente CQC” per titolari, soci e collaboratori, per un massimo erogabile di 130,00 euro annualmente. L’anno di competenza di riferimento è l’anno in cui è rinnovata la patente CQC (ossia l’anno in cui è rinnovata la patente di guida con la nuova scadenza della “patente CQC”). Sono esclusi costi per rinnovo CQC a personale dipendente.
La domanda di contributo deve essere consegnata agli Sportelli Ebav, con la seguente documentazione:
– copia della fattura/ricevuta;
– copia “patente CQC” conseguita in Italia presso strutture abilitate o, nel caso di corso svolto molto prima la scadenza, attestato di frequenza a corso rinnovo visura camerale dell’azienda aggiornata da cui si evinca l’identificazione dei soci (o altra documentazione per eventuale identificazione dei collaboratori). 
I contributi vengono erogati normalmente entro 3 mesi dalla data scadenza servizio tramite accredito su c/c intestato (o co-intestato) al soggetto richiedente il Servizio Ebav. La mancanza di dichiarazione IBAN, l’assenza di documentazione o di altri requisiti richiesti, possono determinare la mancata erogazione nei tempi previsti.
Ebav precisa che potrà erogare il contributo richiesto esclusivamente fino al permanere della capienza dei fondi e/o delle risorse economiche dedicate al servizio, oggetto della richiesta del contributo stesso.

CNDCEC: Whistleblowing e le novità per gli Ordini professionali

Il CNDCEC ha riepilogato le principali novità, di interesse per gli Ordini professionali, introdotte dal Decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24 in merito alla disciplina del whistleblowing (CNDCEC, informativa 12 luglio 2023, n. 94).

Il D.L. n. 24/2023 ha recentemente introdotto alcune modifiche alla disciplina delle segnalazioni di illeciti, cd. Whistleblowing, già obbligatoria per gli Ordini professionali, ai sensi del art. 54-bis D.Lgs. n. 165/2001.

Il CNDCEC ha chiarito che per quanto riguarda gli Ordini professionali, questi dovranno semplicemente valutare gli adeguamenti alla nuova disciplina prevista dal D.Lgs 24/2023, in quanto la normativa previgente (art. 54-bis D.Lgs. n. 165/2001, abrogato dal nuovo Decreto) già prescriveva l’adozione di sistemi di whistleblowing quali misure per il trattamento del rischio corruttivo.

 

L’obbligo di istituire canali di segnalazione interna degli illeciti, originariamente previsto solo a carico di soggetti pubblici, è stato, dunque, esteso:

– agli organismi di diritto pubblico di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), del D.Lgs. n. 50/2016;

– ai concessionari di pubblico servizio;

– nel settore privato, ai soggetti che hanno impiegato, nell’ultimo anno, la media di almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato;

– agli enti che operano nei settori dei servizi, prodotti e mercati finanziari, prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, tutela dell’ambiente e sicurezza dei trasporti;

– alle organizzazioni che hanno adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001.

 

Il CNDCEC ha evidenziato, poi, l’ampliamento della platea dei soggetti che ricevono la tutela prevista dalla disciplina whistleblowing, ricomprendendovi:
– la persona che opera all’interno del medesimo contesto lavorativo e assiste il segnalante nel processo di segnalazione (cd. “facilitatore”);
– le persone legate al segnalante da un rapporto di parentela entro il IV grado ovvero da uno stabile legame affettivo e che operano nel medesimo contesto lavorativo;
– i colleghi di lavoro con i quali il segnalante ha un rapporto abituale e corrente;
– gli enti di proprietà del segnalante.

 

Ad essere ampliato è stato anche l’ambito oggettivo della segnalazione, che ora può avere ad oggetto:

  • le informazioni relative alle condotte volte ad occultare le violazioni sopra indicate;

  • le attività illecite non ancora compiute ma che il whistleblower ritenga ragionevolmente possano verificarsi in presenza di elementi concreti precisi e concordanti;

  • i fondati sospetti.

Altra novità riguarda la scelta del canale di segnalazione, non più rimessa alla discrezione del whistleblower, per favorire in via prioritaria l’utilizzo del canale interno e permettere, solo al ricorrere di una delle condizioni di cui all’art. 6 del decreto, il ricorso ad una segnalazione esterna (ad ANAC).

 

Infine, il CNDCEC si sofferma sulla tutela approntata dalla nuova disciplina alla persona segnalante, che include:

– la tutela di riservatezza riguardo all’identità del segnalante che non può essere rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni;
– il divieto di ogni forma di ritorsione, anche solo tentata o minacciata;
– l’esclusione della punibilità di chi riveli o diffonda informazioni sulle violazioni coperte dall’obbligo di segreto, relative alla tutela del diritto d’autore o alla protezione dei dati personali;

– le informazioni, l’assistenza e le consulenze a titolo gratuito sulle modalità di segnalazione e sulla protezione dalle ritorsioni offerta dalle disposizioni normative nazionali e da quelle dell’Unione europea, sui diritti della persona coinvolta, nonché sulle modalità e condizioni di accesso al patrocinio a spese dello Stato.